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I farmaci generici stentano a crescere: e gli italiani spendono un miliardo in più

Farmaci Redazione DottNet | 22/08/2022 18:46

I consumi sono molto diversi a seconda della zona. In Lombardia, ad esempio, il 46,5% dei farmaci a brevetto scaduto acquistati sono equivalenti, in Campania il dato scende al 21,7%

Agli italiani il farmaco generico proprio non va giù: la spesa convenzionata, quella appunto per i prodotti acquistati in farmacia, in un anno equivale a 7,5 miliardi di euro. Ebbene, nel 2021, come certifica il rapporto Osmed redatto dall’Agenzia del farmaco Aifa, i cittadini hanno aggiunto 1,1 miliardi, pagando di tasca propria. Tra l’altro si tratta di una cifra piuttosto stabile negli ultimi anni. Già nel 2018 si è raggiunta quella cifra, che non è stata scalfita nemmeno dal Covid ed è rimasta la stessa per 4 anni. E non è tutto: l’84% dei prodotti della cosiddetta classe A, rimborsati dallo Stato, hanno  il brevetto scaduto, cioè hanno sulle spalle almeno 10 o 15 anni di età se non di più.

Questo non significa che i farmaci non siano efficaci, perché anzi sono spesso fondamentali. Piuttosto bisognerebbe semplificare e magari anche risparmiare. Ad esempio, i soldi che gli italiani spendono di tasca propria per avere il farmaco di marca anziché il generico, cosiddetto equivalente.  I dubbi sull’efficacia dei generici sono sempre stati pochi e ormai non li ha più nessun esperto. Tra l’altro c’è un dato che serve a capire quanto siano equivalenti. È quello regionale. I consumi sono molto diversi a seconda della zona. In Lombardia, ad esempio, il 46,5% dei farmaci a brevetto scaduto acquistati sono equivalenti, in Campania il dato scende al 21,7%. In generale nelle Regioni a reddito più basso, quelle del Sud, si consumano più farmaci di marca ma non risulta che questo produca migliori risultati di salute.

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Il fatto che in farmacia ci siano prodotti vecchi, non vuol dire che l’industria non lavori su nuovi medicinali. Spesso sono contro il cancro o altre malattie gravi. Vengono detti da Aifa “Nuove entità terapeutiche” e l’anno scorso sono costati ben 8 miliardi. Non passano però dalle farmacie ma sono somministrati o distribuiti in ospedale. Ci sono poi prodotti costosi perché nuovi acquistati dalle Asl (con circa 2 miliardi l’anno) e distribuiti attraverso le stesse farmacie.

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